VISPE in Burundi: modello di sviluppo
Progetto di Mutoyi - Bugenyuzi - Bujumbura

volontariato gruppo di ragazzi in Burundi

Nel 1969 Mons. Makarakiza, Vescovo del Burundi, chiede a Mons. Luciani persone disposte ad impegnarsi nelle sue Missioni in Burundi. Mons. Luciani, desideroso di aiutare il Vescovo Africano, si rivolse a don Cesare Volonté, del quale conosceva la chiara disponibilità a lavorare per i più poveri.

A lui viene assegnata la Parrocchia di Mutoyi nella Provincia di Gitega.

Dal 1973 i religiosi sono stati affiancati da laici: i primi anni sono stati caratterizzati da una presenza non necessariamente operativa, ma di condivisione della vita della popolazione per arrivare a capirne le necessità.

Ai primi volontari, a quelli che partirono, a quelli che ora sono in servizio pare giusto lavorare per gli indigeni:

"Vorremmo lavorare per questa nostra gente non stando al di fuori di loro, né tanto meno facendo solo elemosina, ma condividendone nel possibile, la vita. Abitare vicino a loro in case simili alle loro, imparare la loro lingua, 'sentire' i loro problemi e le loro sofferenze, lavorare con loro, camminare insieme a loro. ...."

LETTERE DA MUTOYI

Un gruppo di giovani volontari del VISPE ha trascorso alcuni mesi direttamente a contatto con la popolazione della cittadina di Mutoyi, in Burundi

La finalità del Programma s’identifica nella sensibilizzazione della Popolazione locale a prendere coscienza che i propri problemi (riconducibili, per molti, alla mera sopravvivenza) possono trovare soluzione se affrontati socialmente, con fiducia in se stessi e con la consapevolezza di poter progredire in modo autonomo.

Sono state individuate alcune priorità:

  • animazione sociale;
  • promozione del lavoro come:
    • mezzo indispensabile per la crescita fisica e morale (nonché cristiana) dell’individuo:
      si sono avviate attività agricole, zootecniche, artigianali, commerciali, la formazione di personale per le attività sanitarie;
    • luogo di incontro e di scambio:
      i barundi, non vivendo in villaggi, hanno scarsamente sviluppato il senso della cosa comune e dell’aiuto reciproco al di fuori del clan di appartenenza, e perciò risulta lungo e difficile far riemergere il valore cristiano ed universale della solidarietà;
    • momento di responsabilizzazione per i più poveri:
      le cooperative sorte a Mutoyi, Bugenyuzi e Bujumbura devolvono parte considerevole del beneficio di fine anno per la costruzione di scuole, acquedotti, strade, per la gestione dei centri sanitari e del villaggio degli orfani ed anziani di Nkuba.

Le prime risposte concrete alle esigenze della popolazione sono:

  • salute: creazione di un centro medico polivalente e di centri di sanità periferici;
  • servizi: risistemazione strade, ponti, costruzione di acquedotti, linee elettriche…;
  • occupazione ed alimentazione: falegnameria, officina meccanica, ceramica, pentolificio, mangimificio, oleificio, saponificio, semenzai, latteria di soja, maglificio, panificio, allevamenti avicoli, gruppi agricoli…

Oggi tutte queste realtà sono vere e proprie attività di produzione, collegate sinergicamente insieme attraverso una «Unione di Cooperative» denominata: UNI.CO.MU (Union des Cooperatives de Mutoyi). Il progetto Mutoyi è indicato tutt’oggi dalle autorità del paese come un modello di sviluppo per il Burundi.

Progetti in Burundi

Dona il tuo 5 per mille al vispe codice fiscale 800113990156