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VISPE in Nepal: Pokhara e Bharoul
Istruzione, microcredito ed allevamenti
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POKHARA – Distretto di Kaski
Grazie all’interessamento di alcuni amici italiani che conoscono bene il Paese asiatico, l’attività del VISPE in Nepal inizia nel 2002 a Pokhara, una città di oltre 150.000 abitanti.
Abbiamo un primo contatto con la ONG locale GONESA – Good Neighbour Association – che assiste famiglie povere, donne maltrattate, persone vulnerabili.
GONESA vorrebbe realizzare delle scuole materne negli slum intorno alla città, e cerca una fonte di finanziamento. La collaborazione si costruisce piano piano nel dialogo, nella trasparenza della relazione, negli obiettivi condivisi di servizio ai più poveri, nel rispetto reciproco delle diverse culture e delle diverse religioni.
Le famiglie negli slum di Pokhara sono molto povere. I genitori lavorano principalmente in attività legate all’edilizia in una città in rapida crescita, alimentata dal flusso di denaro dei turisti stranieri che da qui partono per i trekking sull’Annapurna e le altre cime della catena himalayana.
Cavano sassi e sabbia dal fiume che attraversa la città, spaccano le pietre, lavorano come muratori e manovali nei cantieri edili. I bambini molto frequentemente aiutano i genitori nel lavoro, oppure sono abbandonati tutto il giorno nelle strade.
Progetto scolastico e sanitario
Il progetto per la realizzazione delle scuole materne inizia nel 2003, e cresce anno dopo anno fino all’inaugurazione del 27° asilo nel 2013.
Ogni asilo può ospitare 20-25 bambini dai 3 ai 5 anni, accuditi da una maestra e un’assistente, scelte tra le mamme della stessa comunità e formate dai responsabili di GONESA.
La formazione è continua, con una giornata ogni mese dedicata all’aggiornamento.
Oltre al gioco e al primo apprendimento in preparazione alla scuola elementare, in nepalese e inglese, ai bambini è fornito un pasto caldo e nutriente ogni giorno, preparato secondo una dieta appositamente studiata con semplici ingredienti locali.
A tutti viene assicurato anche un servizio gratuito di assistenza medica (in Nepal le cure sono tutte a pagamento), con un ambulatorio aperto ogni giorno per i bimbi ammalati, che vengono curati sul posto da un’infermiera diplomata o riferiti all’ospedale universitario della città.
Per i casi più gravi si utilizzano strutture specialistiche a Pokhara o nella capitale, Kathmandu.
Sin dall’inizio del progetto, un medico italiano visita ogni anno con l’infermiera locale tutti i bambini degli asili.
Questo è il programma ECD – Early Childhood Development, che assiste oggi circa 550 bambini.
I costi sono coperti da VISPE ed alle famiglie dei bambini è richiesto solo un piccolo contributo.
Quando i primi bambini sono usciti dagli asili, subito si è posto il problema dell’inserimento a scuola, perché molte famiglie non potevano permettersi i pur modesti costi dell’iscrizione e della frequenza alla scuola pubblica.
E’ nato così il CASP – Children At School Program, un programma di sostegno a distanza per i ragazzi più poveri, che provvede ai costi scolastici dal 1° al 10° anno di scuola.
I ragazzi del programma sono seguiti da GONESA, che li accompagna durante l’anno uno per uno e interviene in caso di difficoltà segnalate dagli insegnanti. Solo in caso di seconda bocciatura nello stesso anno, il ragazzo esce dal programma. I ragazzi così assistiti sono 480, con un costo pro-capite di circa 90€/anno.
Sempre in ambito sanitario, nel 2007-2008 sono stati realizzati due centri di sanità in due diverse località di montagna, a qualche ora di strada e cammino dalla città.
Dopo due anni di gestione diretta VISPE-GONESA, entrambi i centri sono stati trasferiti alla sanità pubblica. Presidiati da un infermiere professionale, provvedono alla prima assistenza degli abitanti che vivono isolati nei villaggi di montagna, con somministrazione di farmaci semplici, trattamento di traumi e ferite, assistenza al parto, ecc.
Progetto gestione delle disabilità
La disabilità è un problema serio in Nepal, che manca quasi completamente di strutture e personale specializzato. I disabili sono spesso abbandonati a se stessi, a totale carico delle loro famiglie, senza alcun tipo di assistenza o servizio da parte dello stato.
Nel 2012 siamo intervenuti in una località a circa 20 km da Pokhara, dove una scuola pubblica aveva accolto alcuni bambini ciechi o ipovedenti. Impossibilitati a percorrere ogni giorno il tragitto casa-scuola, erano ospitati in condizioni igieniche deplorevoli in un locale del complesso.
Abbiamo allora provveduto a costruire un ostello, con capienza per 15 bambini, che sono ospitati e seguiti da personale dedicato e preparato. L’insegnamento avviene nella stessa scuola, con insegnanti di sostegno.
Nel 2008, con la preziosa collaborazione di una giovane economista italiana, specializzata in progetti di sviluppo economico nei paesi poveri, insegnante alla Case Western Reserve University di Cleveland, Ohio, USA è stato lanciato un nuovo progetto nelle comunità di Pokhara già servite dagli asili.
Progetto microfinanza e microcrediti
Il progetto di Micro-finanza è stato pianificato e realizzato in due fasi successive.
Nella prima, dal 2008 al 2011, la popolazione è stata formata alla cultura del risparmio, puntando in particolare sulle donne e organizzando una raccolta capillare e frequente di piccole somme, che fruttavano un interesse e andavano a costituire un piccolo capitale da utilizzare per impegnative spese di famiglia (es. casa, scuola) oppure in caso di emergenza (es. spese mediche).
Nella fase successiva è stato attivato un meccanismo di erogazione di micro-crediti, offerti alle stesse donne risparmiatrici, per la realizzazione di piccoli progetti imprenditoriali famigliari (es. commercio, allevamento, agricoltura).
Una Cooperativa di risparmio e credito è stata costituita appositamente per la gestione legale e responsabile di tutte le operazioni. I soci sono circa 300, mentre i risparmiatori regolari sono oltre 1300.
Sono stati finanziati circa 200 progetti.
VISPE ha coperto tutte le spese di pianificazione, avviamento e monitoraggio del progetto.
Dal 2015 la Cooperativa è completamente autosufficiente con i proventi della gestione finanziaria.
BHAROUL – Distretto di Sunsari
Dal 2004 tre sorelle Piccole Apostole di Gesù, due burundesi e un’italiana, vivono a Bharoul, un piccolo villaggio nel distretto di Sunsari, regione sud-est del Nepal, a mezz’ora di strada dalla città di Dharan.
Pokhara dista circa 500 km: siamo nella pianura detta Terai, a pochi metri sopra il livello del mare, lontano dalle montagne dell’Himalaya e dalle rotte turistiche.
La popolazione è molto povera e vive prevalentemente di agricoltura, coltivando il riso nella stagione dei monsoni. Le case tradizionali sono costruite su palafitte; al piano terra sono ricoverati gli animali mentre al primo piano dormono le persone.
Le sorelle vivono a stretto contatto con la gente, conoscono tutte le famiglie e aiutano in particolare le più fragili e bisognose. Collaborano con le scuole locali, costruite dalla Fondazione Fratelli Dimenticati di Cittadella (PD) e gestite da padri Salesiani indiani.
La scuola di Bharoul accoglie 650 bambini e ragazzi dai 3 ai 16 anni. Seguono anche l’attività delle Case-Famiglia, otto in tutto, che ospitano una trentina di ragazzi per la maggior parte orfani.
Provvedono alle necessità didattiche e materiali di tre asili, destinati ai bambini delle caste più basse.
Offrono personalmente un servizio di primo soccorso alle persone che bussano alla loro porta e collaborano con un’associazione locale che si occupa di disabili e ammalati, punto di riferimento per tanti pazienti che non potrebbero permettersi cure specialistiche costose.
Qui esiste una piccola azienda agricola, nata come attività sperimentale e didattica collegata alla scuola.
Dispone di circa 10 ettari di terreno coltivabile e dà lavoro continuativo a 10 persone più gli stagionali.
Si coltiva soprattutto riso, ma anche mais, frumento, foraggio e ortaggi.
C’è una stalla con 25 tra mucche e bufale, un’altra per le capre e ancora tre stagni per l’allevamento dei pesci.
La gestione, passata negli anni per diverse mani, non ha mai raggiunto la sostenibilità economica.
D’accordo con i responsabili della farm, dal 2017 VISPE e FFD hanno deciso di collaborare ad un progetto di riorganizzazione e rilancio delle attività, con l’obiettivo di portare i conti in attivo e fare dell’azienda un modello di buone pratiche da diffondere nell’area, a beneficio dei piccoli coltivatori ed allevatori.
Il progetto prevede una durata di 6 anni e un investimento complessivo di circa 50.000 Euro.
All’attività interna è stato affiancato da subito un servizio di formazione esterna, molto apprezzato, offerto a piccoli gruppi di agricoltori della regione, per migliorare la coltivazione del riso e degli ortaggi.
L’impegno del VISPE è rivolto anche al sostegno delle attività assistenziali delle Sorelle, in particolare alla gestione degli asili.
Concorriamo anche ogni anno a finanziare le spese dell’associazione locale che si occupa di disabili e ammalati, intervenendo soprattutto quando sono necessarie operazioni chirurgiche complesse.