Quella sensazione del tempo che fugge… Federico ed Elisa ci scrivono dalla Bolivia

16 Luglio 2021

È passato molto tempo dall’ultima lettera scritta, è stato un periodo lungo e per certi aspetti difficile, ma che ci sta insegnando molto, nonostante molte cose già sono ed erano teoricamente note penso che sia necessario viverle e trovarsi nella situazione per riuscire veramente a comprenderle.

Dalla prima settimana di Giugno siamo in “vacanza”, ossia causa freddo e arrivo della terza ondata la scuola è stata chiusa per 3 settimane, così allo stesso modo noi a Giugno abbiamo fermato il dopo scuola e siamo stati fermi fino ad ora. Il freddo di questo periodo ha reso impossibile infatti proseguire le attività, sia per noi che per i bambini.

Per questa ragione questo periodo è stato difficile,  l’assenza dei bambini e degli educatori si è fatta sentire nelle nostre vite, ci mancano terribilmente e non vediamo l’ora di vederli, lunedì riiniziamo!

Le nostre giornate in questo mese sono state scandite da lavori di manutenzione della casa e organizzazione per il riinizio di condorito.

Fortunatamente nella vita in casa siamo stati affiancati da Marisol, Carlos, a volte Yerson e Alvaro con cui abbiamo condiviso momenti stupendi che ci hanno legato moltissimo. Siamo andati via 2 giorni assieme a Caranavi che è sempre nel distretto di La Paz, ma con un clima totalmente differente, è l’inizio della giungla Boliviana. È stato un momento incredibile ed indelebile.

Purtroppo in questo periodo sia io che Elisa abbiamo avuto diverse difficoltà legate alla salute. Elisa è stata male per quasi una settimana con febbre e dolori muscolari, siamo anche andati all’ospedale per verificare l’eventuale possibilità Covid, il test ha dato esito negativo e con calma e molto riposo è migliorata. Contemporaneamente ho scoperto che mi stavano uscendo tutti e 4 i denti del giudizio, tutti storti, uno di questi ha fatto infezione e il dolore e l’impossibilità di mangiare qualsiasi cosa che non fosse brodo o zuppa mi ha costretto a farmelo togliere qui, mi sono operato e l’operazione è andata bene. Fino a questo momento avevamo avuto la fortuna io e Elisa di ammalarci o stare poco bene in momenti differenti. Stare male entrambi nello stesso momento è stato estremamente difficile e ha chiesto entrambi non solo di preoccuparsi per il proprio star male, ma anche per il dolore e la fatica dell’altro.

In queste vacanze siamo anche riusciti a fare un piccolo giro io e Elisa in solitaria, siamo andati sull’Isla del Sol e a Copacabana entrambi posti sensazionali, è stato strano fare i “turisti”, ma al tempo stesso estremamente molto bello e un ulteriore occasione per conoscere questo paese.

Ringrazio quotidianamente per la fortuna che mi è stata concessa dalla vita di avere in questo cammino al mio fianco Elisa, stiamo imparando a volerci bene in qualsiasi condizione ed è un privilegio unico, quello di sentire un bene così per sé a prescindere da quanto puoi essere giù, nervoso o antipatico. Spero che questo cammino iniziato assieme possa non finire mai.

Con pazienza, fatica, dolore e gioia stiamo imparando anche a conoscerci con Simona e Riccardo e con l’aiuto di Don Luciano a far sì che questo rapporto possa essere il più prolifico possibile per noi, loro, ma soprattutto per la gente con cui stiamo imparando a vivere qui, in Bolivia, letteralmente dall’altra parte del mondo.

Nelle ultime settimane abbiamo riaperto le iscrizioni a Condorito e siamo rimasti molto sorpresi, arrivati qui nel primo giro di iscrizioni eravamo un po’ preoccupati perché rispetto agli anni passati dai racconti di Simona ci sembrava ci fossero molti meno bambini e inevitabilmente ci sentivamo responsabili, non in quanto avessimo fatto qualcosa, ma in quanto novità in una popolazione tendenzialmente chiusa. Ad inizio del nostro operato i bambini iscritti erano 46, ora con queste iscrizioni siamo a 74, questo perché i bambini e i genitori, contenti di come è andato fin ora se lo sono raccontati reciprocamente.

A breve arriverà Riccardo e siamo super felici, la possibilità di poter condividere e vivere con lui sarà di sicuro un’occasione per imparare e crescere sempre di più come già stiamo imparando a riconoscere grazie all’aiuto a distanza di Simona e Riccardo. Sempre di più infatti ci accorgiamo di come il nostro imparare non si limiti ad una conoscenza culturale, ma coinvolga le nostre giornate qui a 360 gradi. Proprio questa settimana, ad esempio, abbiamo avuto modo di accompagnare da vicino una famiglia di Batallas intervenendo tutti insieme, Italia e Bolivia, ed è stata davvero un’occasione grande per vedere in atto quella forza generativa che ha permesso a questo luogo di fiorire, nonostante la terra dura e ghiacciata. In questo senso, infatti, la gratitudine nell’essere qui è sempre posta in un cammino, in salita e faticoso per alcuni versi, ma che non può fermarsi perché è percorso in nome di questa bellezza misteriosa e spigolosa che ogni giorno ci conquista. A fine luglio arriveranno anche 3 miei amici, che mossi dalla commozione con cui ho raccontato loro di questo posto e questa vita hanno deciso di provarla e raggiungermi. Il tempo sembra sfuggirci dalle mani, sta volando letteralmente.

A risentirci presto,

Federico e Elisa

Cette sensation de temps qui s’écoule

Cela fait longtemps que la dernière lettre a été écrite, c’est une période longue et difficile à certains égards, mais elle nous apprend beaucoup, même si beaucoup de choses sont déjà et étaient théoriquement connues, je pense qu’il faut les vivre et être dans la situation pour vraiment les comprendre.

Depuis la première semaine de juin, nous sommes en “vacances”, c’est-à-dire qu’en raison du froid et de l’arrivée de la troisième vague, l’école a été fermée pendant trois semaines. De la même manière, en juin, nous avons arrêté les activités périscolaires et nous sommes restés fermés jusqu’à présent. Le temps froid de cette période a rendu impossible la poursuite des activités, tant pour nous que pour les enfants.

Pour cette raison, cette période a été difficile, l’absence des enfants et des éducateurs s’est fait sentir dans nos vies, ils nous manquent terriblement et nous avons hâte de les revoir, lundi nous recommençons !

Ce mois-ci, nos journées ont été rythmées par les travaux d’entretien de la maison et l’organisation du redémarrage de Condorito.

Heureusement, dans notre vie à la maison, nous avons été rejoints par Marisol, Carlos, parfois Yerson et Alvaro avec qui nous avons partagé de merveilleux moments qui nous ont tant rapprochés. Nous sommes partis ensemble pendant 2 jours à Caranavi qui se trouve toujours dans le district de La Paz, mais avec un climat totalement différent, c’est le début de la jungle bolivienne. C’était un moment incroyable et indélébile.

Malheureusement, pendant cette période, Elisa et moi avons eu plusieurs problèmes de santé. Elisa a été malade pendant presque une semaine avec de la fièvre et des douleurs musculaires, nous sommes aussi allés à l’hôpital pour vérifier la possibilité d’un Covid, le test était négatif et avec du calme et beaucoup de repos elle s’est remise. Au même moment, j’ai découvert que les 4 dents de sagesse sortaient, toutes de travers, l’une d’entre elles s’est infectée et la douleur et l’impossibilité de manger autre chose que du bouillon ou de la soupe m’ont obligé à la faire enlever ici, j’ai été opéré et l’opération s’est bien passée. Jusqu’à ce moment-là, Elisa et moi avions eu la chance de tomber malades ou d’être malades à des moments différents. Être malade en même temps était extrêmement difficile et nous obligeait à nous préoccuper non seulement de notre propre maladie, mais aussi de la douleur et de la fatigue de l’autre.

Pendant ces vacances, Elisa et moi avons également réussi à faire un petit tour en solo, nous sommes allés à l’Isla del Sol et à Copacabana, deux endroits sensationnels, c’était étrange d’être des “touristes”, mais en même temps extrêmement beau et une autre occasion d’apprendre à connaître ce pays.

Je remercie chaque jour la chance que la vie m’a donnée d’avoir Elisa à mes côtés dans ce voyage, nous apprenons à nous aimer dans n’importe quelle condition et c’est un privilège unique de se sentir si bien dans sa peau, même si l’on est déprimé, nerveux ou désagréable. J’espère que ce voyage que nous avons commencé ensemble ne prendra jamais fin.

Avec patience, effort, douleur et joie, nous apprenons aussi à nous connaître avec Simona et Riccardo et, avec l’aide de Don Luciano, à rendre cette relation aussi prolifique que possible pour nous, pour eux, mais surtout pour les personnes avec lesquelles nous apprenons à vivre ici, en Bolivie, littéralement à l’autre bout du monde.

Ces dernières semaines, nous avons rouvert les inscriptions à Condorito et nous avons été très surpris, lorsque nous sommes arrivés ici lors de la première série d’inscriptions, nous étions un peu inquiets parce que par rapport aux années précédentes, d’après les histoires de Simona, il semblait y avoir beaucoup moins d’enfants et nous nous sommes inévitablement sentis responsables, non pas parce que nous avions fait quelque chose, mais en tant que nouveauté dans une population qui a tendance à être fermée. Au début de notre travail, les enfants inscrits étaient 46, maintenant avec ces inscriptions nous sommes 74, c’est parce que les enfants et les parents, heureux de la façon dont cela s’est passé jusqu’à présent, se sont racontés.

Bientôt Riccardo arrivera et nous sommes super heureux, la possibilité de pouvoir partager et vivre avec lui sera certainement une occasion d’apprendre et de grandir de plus en plus comme nous apprenons déjà à reconnaître grâce à l’aide à distance de Simona et Riccardo. Nous réalisons de plus en plus que notre apprentissage ne se limite pas aux connaissances culturelles, mais qu’il concerne nos journées ici à 360 degrés. Cette semaine, par exemple, nous avons eu l’occasion d’accompagner de près une famille de Batallas, qui travaille tous ensemble, en Italie et en Bolivie, et c’était vraiment une grande opportunité de voir à l’œuvre la force générative qui a permis à cet endroit de s’épanouir, malgré la terre dure et gelée. En ce sens, la gratitude d’être ici est toujours placée sur un chemin, ascendant et fatigant à certains égards, mais qui ne peut s’arrêter car il est parcouru au nom de cette beauté mystérieuse et nerveuse qui nous conquiert chaque jour. À la fin du mois de juillet, trois de mes amis arriveront également et, émus par l’émotion avec laquelle je leur ai parlé de ce lieu et de cette vie, ils ont décidé de tenter l’expérience et de me rejoindre. Le temps semble nous glisser entre les doigts, il passe littéralement à toute vitesse.

A bientôt,

Federico et Elisa

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