Luca dalla Bolivia ci scrive…

17 Gennaio 2025

Ciao a tutti,

desidero raggiungervi con queste semplici righe per provare a raccontarvi un pochino le attività che svolgiamo qui in Bolivia con i disabili del posto.

Qui sull’altopiano la disabilità è fonte di emarginazione, la gente che ha questi problemi non è considerata, non esistono attività per loro o posti dove possano stare tranquilli ed essere assistiti. La maggior parte di loro vive povere in case di terra, molti in solitudine e non sono ben visti ed accolti dagli altri.

Da un po’ di anni Simona ha creato un gruppo, con l’intento di raccoglierli ed incontrarli.

Una volta al mese quindi facciamo con loro delle attività, per farli divertire e passare un po’ di tempo assieme.

Al momento sono quindici i ragazzi che seguiamo, due di loro li avevo già conosciuti l’anno scorso, girando per le comunità insieme a Marysol. Avevo avuto modo di incontrarli nelle loro case e con il tempo si era creato un bel legame e ora, al mio ritorno qui, è stato davvero emozionante rivederli e stare un po’ assieme.

Molti di loro sono portatori di handicap mentali, alcuni solo fisici e altri, purtroppo, di entrambi… stare con loro è un po’ come stare con dei bambini grandi, a cui piace molto giocare e fare lavoretti manuali.

Giusto settimana scorsa li abbiamo riuniti tutti qui da noi a Batallas per un incontro prima di Natale e abbiamo fatto fare loro dei porta candele con la pasta di sale, che poi si sono portati a casa.

Michele (un signore italiano che starà qui da noi fino a febbraio) si è travestito da Babbo Natale e gli ha portato dei piccoli regali e loro erano increduli e davvero contentissimi… per me è stata una giornata veramente molto bella.

In particolare, voglio raccontarvi in breve la storia di Emilio, un uomo di quarant’anni, ma che per via della sua disabilità mentale, si comporta come se ne avesse otto o nove.

Emilio viveva con suo papà qui a Batallas fino a quando, tre anni fa, purtroppo il padre è venuto a mancare. I suoi fratelli, in seguito a questo, decisero così di trasferirsi tutti in città, ma non portarono Emilio con loro… lo hanno lasciato qui da solo, totalmente solo!

Da allora, quasi tutti i giorni, viene qui a trovarci, a mangiare qualcosa, a farsi lavare e a farsi fare la barba; gli piace un sacco giocare, quindi quando viene da noi gioca e si diverte come se fosse un bambino. L’altro giorno si è pure chiuso fuori da casa sua e siamo dovuti andare a “scassinare” la sua serratura per poterlo far rientrare. Ormai è diventato parte della famiglia e gli vogliamo bene.

Un caro saluto a tutti

Luca

Articoli correlati